Andar per castelli è davvero attività perfetta in primavera. E nel Monferrato ci sono forse i percorsi più suggestivi, in grado di mescolare un paesaggio di dolci colline con testimonianze storiche di prima rilevanza, città di grande fascino e piccoli insediamenti dominati da castelli, ottimi vini e squisite prelibatezze. Il Monferrato, infatti, terra ricca di storia e di tradizione, coniuga paesaggio in gran parte integro nei suoi caratteri originali e offerta commerciale: dall’oro di Valenza alle Terme di Acqui, dai cappelli di Alessandria al cioccolato di Novi, dai vini di Gavi a quelli di Asti, Canelli, Vignale, Casale. Ma quello del Monferrato è innanzitutto un paesaggio di castelli inserito in un paesaggio di vigneti ed ecco un’idea di itinerario tra castelli e colline partendo dal Basso Monferrato, la cui capitale, Casale Monferrato, si mostra contrassegnata dal castello dei Paleologi, austero specchio delle vicende monferrine e delle aspre contese per il controllo di questo fertilissimo lembo di Piemonte. Segue il castello di San Giorgio Monferrato, costruito per sbarrare l’ondata saracena che minacciava il Piemonte nel X secolo, infeudato nel 1152 da Federico Barbarossa al vescovo di Vercelli, mentre risalendo verso le colline, a Vignale Monferrato, si può visitare l’antico maniero che ospita oggi un’importante enoteca. Il Basso Monferrato vanta anche uno dei più bei castelli d’Italia, quello di Camino. Conosciuto per i suoi saloni affrescati (tra cui il salone centrale affrescato da Pier Francesco Guala tra il 1746 e l’anno successivo), gli antichi cortili e il parco, è oggi una sfarzosa cornice per cerimonie e incontri culturali, nonché per il cinema e la pubblicità. Non meno degno di nota è il castello di Lignano, fra i più antichi della zona, che ha conservato saloni finemente affrescati con gli stemmi della famiglia Grisella. Da menzionare anche il castello di Uviglie presso Rosignano Monferrato, dalla cui sommità si può ammirare uno dei panorami più belli del Piemonte. Di antica origine, notevolmente trasformato da interventi di XVII e XVIII secolo, dal 1992 divenuto azienda vinicola, ha saputo rilanciare la coltivazione di vitigni pregiati Doc come il Barbera del Monferrato, il Grignolino del Monferrato Casalese, il Monferrato Freisa e il Piemonte Chardonnay. A cavallo tra Piemonte e Liguria, comincia l’Alto Monferrato, caratterizzato da tre zone: l’Acquese, sede della capitale di questa sezione di Monferrato, Acqui appunto, terra di Moscato e Brachetto con numerose zone archeologiche di origine romana da visitare; l’Ovadese, con Ovada con alte colline punteggiate da castelli medievali (a Rocca Grimalda, Orsara Bormida, Tagliolo, Trisobbio) e da vigneti di Dolcetto e l’area di Novi e Gavi, col suo forte, famose per il tipico vino bianco e l’artigianato dolciario. Un maniero significativo è il castello di Salabue a Ponzano, molto amato dagli strateghi militari perché custodisce preziosi documenti della Prima e Seconda Guerra mondiale ed epistolari dei generali Diaz, Badoglio, Cadorna e Foch. Per l’ovadese invece vale la pena ricordare il castello di Prasco, frutto di cospicui interventi di XV secolo su un nucleo originario di XII, poco distante dal quale sorge il Giardino Botanico dei Mandorli.