Qual è il dolce che più piemontese di così si muore, ma di cui nessuno ricorda mai che è piemontese? È facile, è la Nutella. Era una piovosa mattina di aprile del 1964, quando il primo vasetto di Nutella usciva dalla fabbrica del cioccolato di Alba. Il fatto che si sia dimenticata la sua piemontesità non è un difetto ma un pregio, legato infatti all’incredibile successo mondiale che ha avuto: prodotta in undici stabilimenti Ferrero in tutto il mondo, è venduta nei cinque continenti, raggiungendo un totale di oltre quattrocentomila tonnellate l’anno. Se si mettessero in fila i vasetti di Nutella prodotti in dodici mesi, si arriverebbe a una lunghezza pari a 1,7 volte la circonferenza terrestre e a un peso uguale a quello dell’Empire State Building. Si può davvero dire «che mondo sarebbe senza Nutella?», come recita l’ormai vintage reclame del prodotto. La celebriamo in questi giorni perché il 05 febbraio è stato il “World Nutella Day” nato spontaneamente grazie alla blogger americana Sara Rosso, che nel 2007 decise di creare una giornata celebrativa per ispirare la community mondiale a condividere sul web la passione per il prodotto-icona della Ferrero. Noi ci uniamo ai festeggiamenti, ma molto umilmente vogliamo dare il nostro contributo: un abbraccio ideale ma trascinante tra il buon moscato della Cantina di Nizza, il biondissimo e profumatissimo Orifiamma, e una splendida fetta di pane spalmata di Nutella. Ecco un modo semplicissimo per tornare a far vibrare di piemontesità la meravigliosa crema spalmabile alla nocciola, ormai davvero patrimonio dell’umanità.