Per far nascere un vino nuovo ci vuole quasi sempre un buon motivo. Altre volte invece volte non servono grandi scuse, ad esempio quando si tratta di un sontuoso Nizza Riserva, cioè la super selezione del Barbera d’Asti, Nizza, invecchiata ben 18 mesi.

Cantina di Nizza proporrà al pubblico questa nuova bottiglia a ottobre 2018 e sarà l’occasione per aggiungere un ulteriore tassello – oltre che al parterre di vini a catalogo – alla nuova rotta che sta prendendo la comunicazione nel packaging dei prodotti targati CdN. Apripista era stata la bottiglia della Barbera InOrigine, vincitrice nel 2013 dell’Etichetta d’Oro all’International Packaging Competition del Vinitaly, che aveva fatto virare i mood estetici dell’azienda di Nizza verso materiali più semplici, naturali, ecosostenibili e, in parallelo, grafiche essenziali che provano anche a recuperare echi del passato. Nella stessa direzione il neonato Nizza Riserva parte da una bottiglia dalle curve morbide e particolarissime, unica concessione italiana di vetrai francesi, e si concentra nella proposta di una label che ha la difficile missione di reinventare un’idea di classicità legata alla Barbera nicese. Ecco quindi un’etichetta in carta naturale che si condensa e si fa unica, perdendo la retroetichetta e la sua ridondanza descrittiva. E poi una nuova veste grafica che recupera il vecchio stemma araldico della Cantina di Nizza, modernizzato graficamente, e propone in generale una grande pulizia di colori e caratteri di titoli e testo, capaci di strizzare l’occhio alla tradizione delle rigorose etichette dei grandi rossi francesi. Insomma, il Nizza Riserva della Cantina di Nizza reinventa la tradizione, anche grazie al proprio vestito.