«L’idea ci è venuta la scorsa estate – spiega Riccardo Triolo, fondatore e CEO della start up torinese – e ruota attorno a due considerazioni. Spesso i vini sono molto cari a causa non tanto della politica di prezzi del produttore, quanto per i costi degli intermediari. Inoltre, tanto nella vendita online, quanto in molte enoteche, non si va oltre la bottiglia. A noi piace sapere cosa c’è dietro, da che produttore arriva, da quale territorio”. Inizia così la ricerca di una soluzione a questi due problemi. Il team si allarga, dai tre membri iniziali si passa a otto, ci si dividono ruoli e competenze, unendo la passione per la tecnologia e quella per il vino. “Abbiamo deciso di scommettere su di noi – aggiunge Triolo –, abbiamo lasciato i nostri impieghi, solidi ma poco soddisfacenti e siamo partiti”.Un’analisi sui trend di mercato ha confermato il crescente interesse per il vino di qualità, selezionato con attenzione ai produttori e al territorio, e venduto ad un prezzo giusto. Anche grazie al prezioso sostegno dell’Incubatore del Politecnico e del Consorzio TOP­IX, i tempi sono stati piuttosto rapidi: a dicembre 2012 il sito era online e il 18 febbraio è partita ufficialmente la prima vendita, sold out in meno di 24 ore.Come funziona la piattaforma? Svinando seleziona i produttori, puntando principalmente su quelli medio ­ piccoli in grado di offrire prodotti di eccellenza (tra i soci c’è anche un enologo, Gianpiero Gerbi); sul sito, sviluppato dal web developer Edoardo Davini, vengono raccontati il prodotto e il produttore, e viene messo in vendita un numero limitato di bottiglie. “Noi le acquistiamo dal produttore evitando i ricarichi degli intermediari e le rivendiamo a prezzi decisamente più bassi di quelli al dettaglio – spiega Triolo –. Si risparmia fino al 60% e lo sconto segnalato non è legato alla vendita di un numero minimo di bottiglie”. Come funziona Svinando? Chi vuole utilizzare il servizio deve registrarsi, in pochi e semplici passaggi, scegliere il prodotto, procedere all’acquisto e attendere la spedizione a domicilio.A differenza delle tradizionali enoteche online, che offrono tanti prodotti insieme con poche informazioni su ciascuno, Svinando presenta una singola etichetta alla volta, con un approccio editoriale. “Di ciascun prodotto raccontiamo l’origine e i motivi per cui lo abbiamo selezionato – spiega Triolo – Insieme all’analisi organolettica, i clienti troveranno la storia del vino e del produttore, in modo da fargli vivere l’esperienza della visita in cantina”. Poiché si punta sulla qualità più che sulla quantità, la piattaforma è chiusa, è necessario autenticarsi, e gli acquisti limitati: da 2 a 6 bottiglie.Ad oggi Svinando vanta un migliaio di utenti registrati, l’obiettivo è quello di arrivare ad alcune decine di migliaia, varcando anche i confini nazionali, tanto per quanto riguarda le proposte di vini, quanto per i clienti». Tratto da Roberto Giovannini, La Stampa del 18 dicembre 2012.