Dal 17 marzo al 15 luglio Asti torna indietro nel tempo di tremila anni. A palazzo Mazzetti (www.palazzomazzetti.it) circa trecento oggetti, molti sconosciuti al pubblico e provenienti dai musei vaticani e dalle principali istituzioni museali e raccolte archeologiche italiane, indagheranno sul legame sociale, storico e culturale fra il Mediterraneo orientale e la civiltà etrusca.
I curatori Alessandro Mandolesi e Maurizio Sannibale, aprono la mostra con un vero pezzo forrte: l’elmo crestato villanoviano in bronzo ritrovato a fine ’800 nel fiume Tanaro. Forse omaggio a un capo locale da uno dei principi-guerrieri che nella seconda metà dell’ottavo secolo avanti Cristo dall’Etruria giunsero in queste zone per commerciare. E’ il segno tangibile del primo contatto tra questo popolo e la comunità che viveva nella valle del Tanaro: un incontro che ebbe inevitabili riverberi nell’Italia settentrionale e nell’Europa celtica. Infatti proprio gli Etruschi fecero da ponte per primi fra il Mare Nostrum e il vecchio continente: attraverso i loro traffici diffusero, soprattutto verso il nord ovest della penisola, i costumi del mondo greco e levantino. E con l’arrivo di manufatti di pregio giunsero in quest’area anche le ideologie “omeriche” legate alla manifestazione del prestigio sociale, con le figure più autorevoli della società che si distinguevano, oltre che per il valore guerresco, anche per le ricchezze accumulate.
Particolari ambientazioni richiameranno le virtù dell’aristocrazia, come la “ricostruzione” di un soldato di età arcaica con il volto celato da una visiera in bronzo. E poi spazio alle più avanzate tecniche artigianali – come la cottura della ceramica – e agricole, come la viticoltura e l’olivicoltura. L’evento, inoltre, analizzerà temi caratteristici come l’atletismo e la cura del corpo come anche quello femmiline, grazie a balsami e unguenti di tradizione orientale a cui è dedicato un apposito spazio nel segno di antiche fragranze. Saranno invece raffinate tempere ottocentesche a riprodurre fedelmente due delle più rappresentative tombe dipinte di Tarquinia, quella delle Bighe e quella del Triclinio: si rivivranno, così, le atmosfere dei giochi sportivi e delle cerimonie in omaggio dei nobili deceduti. La seconda parte del percorso comincerà con un approfondimento dei banchetti grazie ad arredi ed eloquenti immagini di pittura e scultura, e con la ricomposizione di una tomba a camera, quella detta “della Scrofa nera”, restaurata per quest’appuntamento. Info: Asti, Palazzo Mazzetti, 17 marzo – 15 luglio 2012, da martedì a domenica h 9.30 – 19.30; lunedì chiuso. Biglietti 9,00 intero; 7,00 ridotto gruppi, minori di 18 e maggiori di 65 anni, titolari di apposite convenzioni 3,00; ridotto speciale scuole. www.palazzomazzetti.it