Come ricetta è citata fin dal 1450, ma il suo nome ha gli anni dell’Unità d’Italia, essendo mutuato dalla giacca da cerimonia, detta finanziera, indossata a Torino nell’800 dai rappresentanti della finanza piemontese. Oggi la finanziera è una vera rarità che porta sovente a chiedersi dove sia possibile assaggiarne di buone. La folgorazione, personalmente e dopo tanto tempo, l’ho avuta domenica scorsa durante un pranzo dedicato ai 150 anni, dove a un tratto è arrivato questo piatto succulento e perfetto, cucinato alla trattoria Roma di Grana (Asti) che poi ho scoperto essere un locale conosciuto dagli appassionati della specialità. La cuoca Daniela Pane ha rilevato da mamma Felicina questa trattoria aperta 40 anni fa e la sua finanziera è preparata con le frattaglie del pollo (durone, cresta e fegatino), il filone di vitello e le verdure cotte in umido: peperone lessato in aceto bianco, cipollotti sott’aceto sgocciolati, funghi e piselli. Il risultato è stupefacente, sia per l’armonia dell’insieme, sia per la ricchezza gustativa della ricetta, che richiede sorsi generosi di Grignolino. L’indirizzo è corso Garibaldi, 73 (tel. 0141 92610).