“A Hong Kong si vivono i giorni del Vinexpo Asia Pacific, organizzato dalla fiera di Bordeaux. Gli italiani corrono alla ruota dei francesi nettamente in testa da anni su questi mercati, inseguiti da cileni e australiani. Oggi i piemontesi di “Piemonte land of perfection” hanno abbinato i loro vini ai migliori the cinesi, giocando sull’affinita’ dei tannini. La cosa ha incuriosito molti i frequentaori del gran sala dell’Expo center, affacciato sulle acque della baia solcata dalle navi porta container.Hong Kong, con il suo traffico convulso e i grattacieli d’acciao e cristalli, costruiti con impalcature di canne di bambu’ si dimostra un palcoscenico vivacissimo e globale. E a proposito di globalizzaione ecco una storia che conferma quanto stia cambiando il mondo del vino dal di dentro con apporti di gente da fuori. Catherine Kennedy Coleman ha 27 anni, compiuti ieri. E’ nata in Colorado nel cuore degli Usa, da una famiglia di origine irlandese e tedesca. Il padre importa in America birra e vini, prima i francesi poi anche italiani e cileni. Lei a poco piu’ di vent’anni va in Spagna a vendere tequila. Gira il mondo, studia le lingue. La presentano ad un miliardario sudafricano che investe in cantine europee. Arriva cosi’ alla Nocetto Michelotti di Castel Boglione, come addetta all’export. Ad una festa conosce un giovanotto che ha un laboratorio di pasta fresca ad Acqui Terme. Non si perdono piu’ di vista. Lui la conquista offrendole I suoi agnolotti e il kebab di un turco che ha aperto sotto casa ad Acqui. Si sposano e oggi Catherine lavora per l’azienda Isolabella Della Croce: 16 ettari di vigne tra Loazzolo e Calamandrana, acquistate qualche anno fa da Lodovico e Maria Teresa, avvocati di grido con studio legale a Milano e una sfilza di clienti eccellenti da far invidia a Tv Sorrisi e Canzoni. Il cliente di cui va piu’ fiera lei lo ha catturato l’anno scorso al Vinexpo di Bordeaux. Racconta di averlo conquistato con un sorriso e una coppa di Moscato d’Asti. “Mi ordino’ subito un container senza discutere neppure troppo sul prezzo. Destinazione Nigeria”. Nigeria? Si’ Africa e non solo Moscato, anche Brachetto e Loazzolo vendemmia tardiva e da qualche tempo anche Barbera superiore Nizza. In questi giorni alle degustazioni di Hong Kong c’e’ anche Catherine. Sorride e fa assaggiare il moscato di Loazzolo e con i vicini di stand scambia qualche parola in piemontese.
Provate a seguire su un mappamondo la sua storia. E’ la globalizzazione bellezza.”
(Sergio Miravalle, “La globalizzazione del vino vista dall’Expo di Hong Kong”, La Stampa, 31 maggio 2012)