E’ stata inaugurata giovedì pomeriggio la mostra “L’Opera celata”, retrospettiva sulle opere del Maestro Mimmo Rotella, presso la galleria “Art is Light” di via Bonzanigo, nel cuore del centro storico di Asti che già ospita e possiede un’importante collezione di varie opere di diversi artisti contemporanei, oltre a locandine e manifesti pubblicitari. L’esposizione, racchiude un concentrato di una ventina di quadri realizzati da quello che viene definito uno dei massimi esponenti di spicco dell’arte contemporanea italiana nella seconda metà del Novecento, influenzato nello stile dei suoi quadri dall’action paiting e dalla “Pop Art” americana. La mostra è un lungo “fil rouge” che inizia partendo dalle prime opere che hanno dato notorietà a Rotella negli anni ’50 attraverso il “décollage”, ossia attuando la tecnica d’incollare su tela pezzi di manifesti lacerati, adottando il collage dei cubisti e contaminandolo con la matrice dadaista, passando poi come detto a seguire nuovi movimenti espressivi provenienti dall’America come la “Pop Art” e l’action paiting, partendo dall’osservazione della realtà urbana dove si rende conto che sui muri e sulle lamiere crescono nuovi universi con lo stratificarsi di manifesti pubblicitari, e di questo periodo risalgono alcune opere come “Colata” e “Om” (entrambe del 1958), l’opera “Timbres Rotella” foglio di francobolli che riportano tutti un mezzobusto dell’artista travestito da Napoleone, “Sigma” uno dei pezzi pregiati della collezione e tra i più rappresentativi della sua arte (1962), “Italica” e “Alt” (1963), oltre a due “Ritratto di donna” (1963 e 1968). L’altro grande filone presente nella mostra è quello delle tele emulsionate e dei lavori “ready-made”, quadri elaborati da materiale fotografico riprodotti liberamente su tela, che caratterizzerà la sua intensa ricerca sviluppata dalla meta degli anni sessanta. Tra questi, spicca “Autoportrait” (1966) che è un autoritratto incorniciato dalla riproduzione di manifesti strappati e il quadro “Chelsea”, un ironico autoritratto con modella sullo stile dei film muti, con una citazione di Rodolfo Valentino. Si arriva così poi alle opere più recenti dell’artista, quelle su manifesto, segnate da una rivisitazione delle prime tecniche, passata attraverso l’esperienza dell’Informale e ispirandosi al graffitismo come l’opera “Cuore Alato” del 1989, in cui emergono interventi pittorici su fondi legati ancora una volta al décollage. La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Asti, resterà aperta sino al 26 marzo prossimo ed è curata da Paolo Menino e dai titolari della Galleria, Luca Venturi e Ing. Paolo Musso. Gli orari: dal martedì al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20. Ingresso gratuito. Per altre informazioni sull’evento, si può consultare il sito internet www.artislight.it.