«Il Piemonte del vino, riunito sotto il brand Piemonte Land of Perfection, presenta i risultati 2016 (produzione a 2,54 milioni di ettolitri, +3% sul 2015) e svela il tour mondiale del 2017, perché l’export enoico piemontese vale 1 miliardo di euro. In Piemonte si incontrano alta qualità e grandi numeri, ma è anche la Regione capace, prima di tutte, di unire i Consorzi di tutela in un progetto di comunicazione e promozione unico, Piemonte Land. Il Piemonte è senza dubbio una delle Regioni simbolo del vino italiano, basti pensare al prestigio del Barolo e del Barbaresco, ma anche al Gavi, all’Asti e alla Barbera, senza dimenticare nicchie importanti come l’Erbaluce, la Freisa, il Brachetto. Qualità che, qui, fa rima con quantità: sono 18.000 le aziende vitivinicole piemontesi, per 43.500 ettari vitati, pari al 7% del vigneto Italia, che generano un miliardo di euro solo dall’export, con il 60% del vino imbottigliato che prende la via dei mercati esteri, e di questo il 70% rimane in Europa ed il 30% va nei Paesi extra Ue. È in questo panorama che, nel 2011, è nato Piemonte Land of Perfection, brand che riunisce sotto lo stesso tetto tutti i Consorzi di tutela delle Doc e delle Docg del Piemonte, per un progetto unitario di sviluppo, comunicazione e promozione in Italia e all’estero, che a Roma, con “Il Piemonte a Palazzo”, a Palazzo Brancaccio, ha presentato i risultati produttivi del 2016 ed il tour mondiale che porterà i vini piemontesi, nel 2017, ai quattro angoli del mondo, da Bordeaux a Hong Kong, passando per Londra, la Cina e la Corea del Sud.Il vino va promosso lontano da casa – spiega a WineNews il presidente di Piemonte Land, Giorgio Bosticco ma con meno risorse disponibili occorre fare sistema, fare economia e presentarci sotto un’unica veste, quella del Piemonte. Oggi rappresentiamo tutti i Consorzi di tutela dei vini Doc e Docg piemontesi, che sono parte attiva di questo Consorzio, e lo spirito è quello di presentarci insieme per dare l’opportunità ai più piccoli di partecipare ad iniziative importanti, penso all’Erbaluce, all’Alta Langa, al Brachetto, al Timorasso, ai Colli Tortonesi, al Careme, sono tutti con noi”. Senza dimenticare, però, l’Italia, “perché non possiamo dimenticarci delle nostre origini – continua Bosticco – abbiamo la necessità di mantenere alto il nome dei vini del Piemonte su tutto il territorio nazionale […].” » [Leggi l’intero articolo su http://www.winenews.it/news]

(da winenews.it del 30 novembre 2016)