“Tracciare la qualità ambientale della filiera e incoraggiare leco- sostenibilità del comparto vitivinicolo italiano: sono gli obbiettivi del progetto chiamato VIVA Sustainable Wine.
Si chiama VIVA Sustainable Wine il progetto che ha lo scopo di misurare e migliorare le performance di sostenibilità della filiera vite-vino, a partire dalla sperimentazione su alcuni grandi produttori italiani, che hanno sottoposto il loro processo produttivo ad una valutazione dell’impronta ecologica dal campo al consumo. Nove aziende del settore (F.lli Gancia & Co, Masi Agricola, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Castello Monte Vibiano Vecchio, Planeta, Tasca d’Almerita e Venica&Venica), grazie all’individuazione di quattro indicatori (Aria, Acqua, Territorio e Vigneto), hanno potuto misurare attraverso unauto-valutazione limpatto della loro produzione in termini di sostenibilità ed intraprendere in tal modo, su base volontaria, un percorso di miglioramento. I primi risultati di questa iniziativa pilota, tra i quali un’innovativa etichetta, saranno presentati nel corso di una conferenza stampa il 7 aprile al Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Verona dal 7 al 10 aprile 2013. Insieme alle nove aziende, scelte sulla base di criteri geografici e di prodotto, partecipa nel ruolo di protagonista anche una cordata di autorevoli partner del mondo della ricerca: Agroinnova Centro di Competenza dell’Università di Torino, il Centro di Ricerca Opera per l’agricoltura sostenibile dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e il Centro di Ricerca sulle Biomasse dell’Università degli Studi di Perugia.
(Tratto da La Stampa del 02 aprile 2013)