«Sono i mercati dell’Nord Europa la frontiera dell’export made in Piemonte. Piazze «assetate» di nuovi vini italiani. L’Olanda è un’acquirente dalle potenzialità ancora inespresse e per avvicinare gli addetti ai lavori il Consorzio della Barbera, in collaborazione con il consorzio di promozione I Vini del Piemonte, ha organizzato ad Amsterdam: «My name is Barbera». L’appuntamento in due atti, andato in scena all’hotel «Casa 400», ha fatto incontrare 11 produttori e 50 importatori per chiudere con una master class sulle tipologie di «rossa» (Piemonte Asti e Nizza) condotta dal giornalista Fred Nijhuis.

Sempre più ambiziosi «Dobbiamo essere sempre più ambiziosi – il primo commento di Filippo Mobrici, presidente del Consorzio della Barbera – La nostra sfida è il mercato globale. I consumatori sono sempre più preparati e capaci di riconoscere la qualità del prodotto». L’Olanda è un paese che conosce il Piemonte. Sempre più enoturisti arrivano nell’Astigiano per vacanze all’insegna del vino ma, come spiega Fred Nijhuis, «Il Barbera è conosciuto come nome, ma non abbastanza come vino di eccellenza o di alta qualità, anzi ha un immagine che certamente è da migliorare – e aggiunge – Gli olandesi conoscono molto Barolo e Barbaresco ma lo bevono molto poco perché sono posizionati male: li ritengono vini “di vecchio stile”, vini difficili, da bere solo in momenti molto particolari». Il Consorzio della Barbera da un paio d’anni ha scelto una nuova strategia comunicativa: raccontare il Monferrato con terra di vini e non solo come patria della Barbera.

«Grandi numeri» «La rossa è il nostro vino rappresentativo – aggiunge Mobrici – ha grandi numeri sia sul mercato interno che per l’export, ma anche i vitigni autoctoni hanno grande margine di crescita. I wine lovers vogliono etichette che raccontano il territorio e i nostri prodotti hanno la giusta formula: quotidiani o per le gradi occasioni con una spiccata territorialità che ha anche un lato internazionale». L’obbiettivo ora è consolidare un mercato che di fatto, ora, è ben sotto le sue potenzialità. «Il Piemonte in Olanda può vendere molto di più se impara a promuovere ed a valorizzare la sua diversità – chiosa Fred Nijhuis – È una regione ancora tutta da scoprire, io credo molto nell’identità di ogni singola varietà, senza necessariamente fare confronti, e personalmente entusiasma raccontare “l’altro lato del Piemonte”».

[di Riccardo Coletti, La Stampa del 27 aprile 2017]