Chi l’avrebbe detto che dietro San Baylon, misconosciuto santo dei secoli andati, si nascondesse il grande umile zabaione (appunto la crema di San Baylon). E soprattutto che fosse tra le antiche specialità della cucina piemontese, inventato nel XVI secolo a Torino. In effetti ancora oggi in piemontese lo zabaione si chiama sanbajon per ricordare il suo inventore, il francescano Pasquale Baylón, santo protettore dei cuochi, arrivato a Torino per il suo apostolato presso la Parrocchia di San Tommaso. L’invenzione avvenne per caso, mischiando uova e zucchero, a cui Baylon aggiunse del vino di Cipro per migliorare il gusto. Il prete, dice la vulgata, consigliava lo zabaione alle donne che in confessionale gli rivelavano di essere trascurate dai mariti. Egli infatti sosteneva che questa bevanda avrebbe dato forza e nuovo vigore ai loro consorti. Altri dicono che questa crema sarebbe stata data come medicina ricostituente a deboli e malati. In ogni caso e comunque lo si voglia chiamare, lo zabaione, zabajone o zabaglione era ed è rimasta una crema dolce e spumosa a base di uova, zucchero e vino o vino liquoroso. Negli anni cinquanta diede origine, in Italia, a noti liquori come il Vov e lo Zabov. La ricetta tradizionale piemontese prevederebbe l’utilizzo di Moscato dolce, tuttavia è attestato anche l’uso di vini rossi o bianchi non liquorosi come il Barolo chinato, la Barbera, il Nebbiolo o l’Arneis.

Ingredienti per 4 persone:

  • 4 tuorli
  • 4 cucchiai di zucchero
  • 4 mezzi gusci di uovo pieni di vino.

Preparazione

Mettete i tuorli in una casseruola con lo zucchero e sbattete bene e a lungo con una frusta fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso.

Aggiungete lentamente il vino continuando a mescolare.

Immergete la casseruola in un’altra più grande con acqua in ebollizione e fate cuocere sempre mescolando con la frusta.

Appena lo zabaione comincia a gonfiarsi e a diventare spesso, toglietelo dal fuoco, versatelo in coppette e servitelo con dei biscottini secchi.

Per evitare che la crema impazzisca, aggiungete un pizzico di fecola prima della cottura.