Tra i riti contadini tipici d’inizio primavera c’è la merenda collettiva sul prato, carattersitica del lunedì di Pasqua ma in realtà cerimoniale antico e casalingo per celebrare il sole che ricomincia a scaldare. Tra i piatti preparati per questo evento piacevole in realtà perfetto per le domeniche di aprile, fa da regina la “torta verde” o “pasqualina monferrina”, una torta davvero verde perché fatta con le prime erbe raccolte nei campi o negli orti: spinaci, radicchio verde, cicoria, punte di asparagi selvatici. La ricetta? Passate in padella con olio e aglio, tritate e mescolate con uova e parmigiano, esaltate dal profumo-sapore della maggiorana, le erbe creano un impasto che accoglie ancora del riso cotto al dente prima di finire in forno, impreziosito da qualche ricciolo di burro. Le fette compatte, di un verde splendente, esaltano i grani di riso ormai trasparenti. Così la torta verde fa da regina e pietanze più consistenti l’accompagnano: dai salumi ai formaggi, alle cotolette di coniglio impanate. E lei, spodestato per un giorno il pane, si accompagna gioiosa a tutti i piatti. L’allegria poi è garantita dal bicchiere di vino migliore per la torta verde, il rosè Conterosa della Cantina di Nizza: un barbera unito a pinot nero perfetto per accendere i cuori nel preludio di quella festa grande che dopo l’estate sarà poi la vendemmia, quando la stagione apertasi sul verde dei prati si chiuderà nei colori fiammeggianti dell’autunno.